Leggende e magie legate alla birra

La birra è legata a doppio filo alla superstizione e a rituali magici arcaici. Non è raro che storia e mito si intreccino e fatti storici si mischino con leggende su spiriti e deità.

Ad esempio nei paesi nordici si credeva che dai quattro angoli del locale in cui si preparava la birra, spiassero degli spiriti maligni che andavano esorcizzati con abbondanti spruzzi di mosto e di birra. Inoltre, per essere più sicuri, di notte si lasciava un gatto domestico nei locali di produzione, in modo che potesse spaventare e far scappare Okorei, il più dispettoso degli spiritelli.

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Sempre in Nord Europa, durante i Blót si effettuavano dei sacrifici per le divinità scandinave e agli Elfi. Era un momento sacro, il popolo si riuniva intorno al calderone fumante per banchettare e condividere il pasto con gli dei e gli Elfi. La bevanda tipica che veniva consacrata e passata di partecipante in partecipante solitamente era la birra, raramente bevande a base d’erbe o vino importato. Il sacerdote offriva la bevanda a Freyja se era un blót di primavera o autunno, o a Odino se era un blót d’estate.

In Trentino Alto Adige un tempo si riteneva che la birra andasse bevuta solo in stato di buon umore, perché diversamente si sarebbe trasmesso il malumore alla bevanda facendole perdere lo spirito festivo. Inoltre, la prima degustazione va fatta in direzione del sole, altrimenti gli spiritelli la inacidirebbero.

Abbiamo già parlato di tutte le tradizioni e le leggende legate alla birra nell’Antico Egitto, ma vale la pena ricordare che prima di effettuare la mummificazione, il defunto veniva lavato con un composto a base di birra, per il carattere sacrale e purificatorio che aveva la bevanda.

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