La birra ai tempi del Covid

Da quando si è diffusa la pandemia globale del Covid 19 inevitabilmente sono cambiate molte abitudini, sia sociali che alimentari.

Ad esempio, negli ultimi tempi in Italia si è diffusa la cultura della birra, si è iniziato a dare più importanza alla qualità e all’origine della bevanda, preferendo le birre artigianali e approfondendo la cultura brassicola in generale. Il fatto di restare chiusi per molto tempo in casa ha portato le persone a trasferire il piacere di una serata cinema e pub nel privato, facendola diventare una serata Netflix, bevande e cibo sfizioso in casa.

È qui che la propria casa diventa il centro dello svago, volutamente o per forza e, in effetti, alcuni si sono organizzati al meglio acquistando nuovi modelli di televisori più grandi e smart tv, attrezzandosi con il food delivery e addirittura posizionando in cucina degli spillatori di birra per riprodurre la sensazione della degustazione della birra al pub. In commercio ci sono tanti modelli di spillatori di birra che stanno molto bene accanto alla macchina per il caffè o quella per il pane.

Le birre selezionate per le serate speciali, che si possono fare in famiglia in caso di lockdown o quarantena, e con gli amici in caso di restrizioni, sono quelle rare, quelle artigianali, quelle provenienti da microbirrifici che curano nel dettaglio i loro prodotti. Molto comodo il fatto di poter comprare online delle birre prodotte anche dall’altra parte del mondo, diverse tipologie di birra che vadano oltre le solite Lager e Ale commerciali che si possono acquistare sugli scaffali dei supermercati.

Fra le proposte si possono trovare IPA, Porter, Blanche, Bock, Dubbel, Fruit Beer, Gose, Helles, Keller, Lambic, Maibock, Old Ale, Saison, Stout, Weisse, White IPA e molte, molte altre.