Birra: una storia al femminile

Gli specialisti di birra come Abeervinum conoscono bene come la straordinaria e millenaria storia della birra veda nella donna una protagonista fondamentale e ancora oggi le donne sono vere beer lover. Il binomio donna – birra, come dimostra una ricerca di AssoBirra, è consolidato e oggi il 70% delle donne italiane beve questa bevanda e il 30% lo fa almeno due volte a settimana. Non è tutto.

Dal 2018 ad oggi 4 donne su 10 hanno aumentato i consumi di birra e sono diventate vere esploratrici del gusto e dei tanti stili di questa bevanda.

La nascita della birra si deve a una donna

La birra viene prodotta per la prima volta in Mesopotamia nel 4500 a.C. in un villaggio tra Tigri ed Eufrate e nasce un po’ per caso. Una donna abbandona una ciotola piena d’orzo come dono agli dei e acqua e sole lo fanno fermentare portando alla nascita della birra.

Nell’antichità la birra viene collegata al mondo femminile e si considera questa bevanda un alimento che, proprio come il pane, andava preparato dalle donne. La birra era associata anche alla fertilità e alle divinità femminili come Ninkasi, venerata dai sumeri e considerata dea della birra.

L’esportazione della birra al di là del Mediterraneo si ha nel 1 secolo a.C. grazie alle relazioni tra la regina d’Egitto Cleopatra e i Romani, portando così questa bevanda anche in Italia dove fino ad allora il vino la faceva da padrone. Nel corso dei secoli la birra si associa alla dea Cerere, controparte femminile di Bacco e a cui si deve il nome di cerevisa della bevanda.

Che già in antichità le donne fossero estimatrici di birra è dimostrato dagli affreschi di Palazzo Cnosso, a Creta, datati tra il 2000 e il 1450 a.C. che mostrano donne intente a bere birra.

I monaci e la birra

Procedendo nel corso dei secoli saranno i monaci a modernizzare la tradizione brassicola e a fare ordine nelle fasi produttive, redigendo manuali di tecniche di fermentazione e produzione della birra e di norme igieniche. Anche in questo caso è una donna, la monaca tedesca Hildegard von Bingen intorno al 1100, a sistematizzare gli studi sul luppolo e a cominciare ad usarlo per la aromatizzazione della birra al posto delle spezie.

Non solo: le campagne e i villaggi inglesi vedono nascere la figura delle alewise, letteralmente birraia: nel 1700 l’80% delle licenze per produrre birra era infatti in mano alle donne (che comunque dovevano avere l’appoggio di un uomo per ottenerla).

Le italiane sono un popolo di beer lover

Gli uomini entrano nel settore della produzione e commercializzazione di birre solo con l’industrializzazione e in questo momento sparisce la presenza delle donne dal settore brassicolo. Tuttavia, anche se le imprese femminili rappresentano solo il 10,8% del comparto birrario questa bevanda è amata dalle beer lover italiane, che hanno le idee molto chiare anche in fatto di abbinamento tra birra e bevande: il 58% delle italiane beve la birra perché ne apprezza il gusto, il 48% perché è facile da abbinare con i cibi e infine il 37% perché crea condivisione! (dati ricerca AssoBirra)

Dove comprare birra: portali e siti specializzati

Se un tempo la birra si comprava al supermercato e nei negozi di alimentari sotto caso oggi sono sempre più gli appassionati e intenditori che si rivolgono a siti e portali specializzati come Abeervinum. Il vantaggio consiste non solo nella possibilità di acquistare online in pochi click e dal divano di casa, ma anche dall’avere a disposizione una scelta di birre di gran lunga superiore a quella del market fisico. Per questo sono sempre più i clienti, comprese le donne, che acquistano birra online e non resta che scegliere lo stile preferito sul sito Abeervinum.