Storia e Caratteristiche della Birra Tripel

La birra Tripel è una delle più antiche della tradizione, inizialmente prodotta esclusivamente da monasteri e abbazie.

È nata nel 1934, sotto la supervisione di Hendrik Verlinden, un ingegnere consulente dell’abbazia di Westmalle.

Hendrik è considerato come il padre dello stile Tripel, il primo inventore ed il primo ad aver sperimentato questa determinata combinazione di ingredienti.

Attraverso i suoi attenti studi, è riuscito ad individuare il perfetto equilibrio tra luppolo e malto, aggiungendo alla ricetta i famosi malti belga.

Il risultato è una birra leggera e vagamente frizzante, che si adatta perfettamente al periodo autunnale. L’acidulo del lievito è associato ad un sapore speziato e ad un aroma intenso di frutta e luppolo.

Una birra dal bouquet complesso, che è difficile relegare in una o in un’altra categoria. Il suo gusto può variare a seconda delle tecniche di produzione utilizzate e degli aromi aggiunti. Tra Belgio, Italia e Francia, sono stati sperimentati vari metodi e varie combinazioni di prodotti, portando ad una vasta gamma di alternative.

Insieme analizzeremo le caratteristiche generali dello stile Tripel ed i possibili abbinamenti culinari. In questo modo, saprete quali sono i piatti da associare e cosa vi aspetta una volta ordinata.

Caratteristiche dello stile Tripel

Le Tripel sono birre fondamentalmente chiare, dal colore giallo dorato e dell’aspetto limpido. Il loro sapore moderatamente amaro è segnato dall’aroma di frutta secca e luppolo.

I sentori di malto, zucchero caramellato e miele completano il quadro dei sapori, creando una miscela delicata ed estremamente profumata.

La schiuma bianca e densa accompagna la Tripel per tutta la bevuta, restano intatta per lungo tempo. La sua consistenza pannosa si abbina perfettamente alla leggerezza della birra, rendendola molto piacevole da consumare.

La gradazione alcolica medio-alta fa sì che la Tripel sia adatta ai bevitori semi-esperti, mentre i principianti potrebbero trovarla un pò troppo pesante.

Tutto dipende dai gusti e dalle abitudini, oltre che dalle preferenze della persona.

Come abbiamo visto, nonostante lo stile Tripel sia nato in Belgio, le tecniche di produzione che lo interessano sono state testate in tutto il mondo.

L’Italia non fa certo eccezione, ed anche i nostri birrifici artigianali si sono cimentati nella produzione delle birre Tripel e del loro gusto particolare. Ecco qualche esempio che potrebbe tornarvi utile:

  • Birra La Rocca, birrificio Manerba Brewery
  • Birra Gran Cru, birrificio Toccalmatto
  • Birra Filo Forte, birrificio Pasturana
  • Birra Fuoco, birrificio Birra dell’Eremo
  • Birra Platinum, birrificio Croce del Malto

Possibili abbinamenti

Le birre Tripel sono adatta ad una lunga serie di piatti, e si spostano facilmente dai taglieri per l’aperitivo ai secondi di carne.

Perfette per accompagnare carini bianche o selvaggina a piuma, qualsiasi secondo vi venga in mente di preparare.

Allo stesso modo, si accostano molto bene anche alle verdure. Soprattutto cavolfiori, asparagi e broccoli, che hanno un retrogusto vagamente amaro.

L’acidulo della birra Tripel riesce a spegnere l’amaro e trasformare completamente il piatto, cambiando l’approccio ai contorni e alle verdure in sé.

Consigliamo sempre di servire la birra fredda, in un bicchiere abbastanza alto che sia in grado di contenere tutta la sua schiuma.

Come abbiamo visto, la schiuma delle Tripel è piuttosto abbondante e consistente, e tende a restare intatta per tutta la durata della bevuta. Meglio quindi essere preparati ed individuare in anticipo il bicchiere più adatto alla situazione.


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