Proprietà e modalità d’uso del luppolo

Non si può parlare di birra senza conoscere il luppolo, che da sempre accompagna i popoli nordici e che è l’ingrediente di eccellenza per la produzione di questa bevanda. Il luppolo ha diverse proprietà e centinaia di principi attivi, che sono stati studiati nei secoli. Tra questi segnaliamo la sua capacità di agire come ipnoinduttore e blando sedativo sul sistema nervoso e per questo il luppolo si usa per combattere insonnia, mal di testa, ma anche gastriti e reflusso originati da ansia e stress.

Proprio a livello di sistema digerente il luppolo aiuta la digestione, ma è anche un valido alleato nel lenire i disturbi legati alla menopausa e aiutare la rigenerazione di pelle e capelli. Per questo si usa con altre erbe per la preparazione di tisane sedative e calmanti.

Come detto la pianta del luppolo conta oltre 100 principi attivi, tra cui acidi amari, tannini, flavonoidi e fitoestrogeni e oltre che per la preparazione della birra è usato per uso interno ed esterno. Ad uso interno la pianta del luppolo diventa l’ingrediente per tisane che aiutano a prendere sonno e calmano tosse, mal di testa e dolore di stomaco. Gli ingredienti della tisana sono 5 grammi di luppolo essiccato per 250 ml di acqua da bere tre volte al giorno dopo i pasti principali.

Un altro modo per assumere il luppolo è sotto forma di capsule di estratto secco, ma non mancano preparazioni come la tintura madre e la polvere derivati dal fiore femminile del luppolo, la luppolina. Data l’elevata concentrazione di luppolo anche la birra acquisisce proprietà benefiche e per questo, proprio come il vino, si tratta di una bevanda salutare anche se va consumata con moderazione per l’elevato tasso alcolico. Vediamo allora qual è la storia del grande legame tra luppolo e birra, che porta – assieme alla compresenza del malto – a realizzare una bevanda che piace a uomini e donne di ogni età.


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