Le birre al caffè più particolari e insolite

L’aroma intenso del caffè si abbina perfettamente al sapore deciso del malto d’orzo. L’unione dei due ingredienti porta ad una nuova versione della classica birra, che colpisce l’olfatto e il gusto ad ogni bevuta.

Attualmente, la produzione di gustose birre al caffè non è così insolita come si pensa. Interessa, infatti, un gran numero di birrifici appassionati di sperimentazione, che vogliono proporre ai propri clienti qualcosa di unico e insoluto.

I due elementi combinati insieme, birra e caffè, riescono a produrre risultati inaspettati, portando a bevande dal colore deciso e dal sapore tendenzialmente amaro.

Il caffè può essere aggiunto alla produzione sia sotto forma di fragranti chicchi, sia in qualità di infuso. La scelta varia a seconda dell’intensità che si vuole ottenere e alle preferenze dei mastri birrai.

Diverse qualità di birre al caffè sono state prodotte dai più importanti birrifici artigianali, sia italiani che esteri. Oggi ne vedremo qualcuna tra le più originali, che vale la pena assaporare e conoscere meglio.

Birre al caffè artigianali

Le cosiddette coffee beer sono nate negli Stati Uniti, strettamente legate alla volontà di creare una birra energizzante ma non troppo alcolica. I mastri birrai puntavano alla creazione di una bevanda che potesse essere consumata con continuità, senza paura di restare assuefatti dall’alcool.

La diffusione è poi proseguita in Spagna ed in Europa, ottenendo un discreto successo soprattutto da parte del pubblico più giovane.

All’inizio, il caffè veniva aggiunto sotto forma di infuso estratto a freddo. I chicchi venivano lasciati ammollo per circa due giorni, fino a quando non rilasciavano tutti il loro contenuto.

L’infuso così ottenuto andava poi aggiunto alla birra poco prima della fermentazione.

In Italia, il primo birrificio a sperimentare le neonate tecniche della coffee beer – Karma – realizzò “Na Tazzulella ‘E Café”, un Imperial Stout caratterizzata dalla presenza del caffè Jamaica Blue Mountain.

L’aroma del caffè riusciva a trasformare completamente la birra, rendendola più fresca e più piacevole da sorseggiare.

Un altro esempio ben riuscito della tecnica dell’infuso a freddo arriva dal Birrificio di San Biagio, che da anni produce la birra artigianale Ambar. In questo caso, parliamo di una Strong Ale resa più dolce e più corposa grazie alla presenza del caffè.

Anche il birrificio il Grado Plato si è cimentato nella produzione di una birra al caffè, la Arabica Porter. All’aspetto scuro e deciso della Porter viene aggiunta una consistente qualità di caffè qualità arabica, che ne aumenta subito il profumo e la colorazione bruna.

In Lombardia, il birrificio Extraomens produce la coffee beer Donker, un Imperial Stout che unisce alla produzione un caffè tostato di grandissima qualità.

Il risultato è un prodotto fuori dal comune, che mixa all’aroma persistente del caffè quello più delicato della liquirizia e del cacao.

Sulla stessa falsa riga, ecco un’altra un Imperial Cofee Stout italiana molto conosciuta, la Panamanà. Arriva direttamente dal birrificio Birra Perugia ed è caratterizzata da un intenso infuso di caffè estratto a freddo. La birra è scura – quasi nera – e poco torbida, con aromi di tostatura e torrefazione.

Infine, è impossibile non citare la birra Zigna Café del Birrificio dei Castelli, che è entrata a far parte della produzione solo da pochi anni.

La Zigna è un Imperial Coffee Stout che utilizza otto varietà diverse di malti ed una miscela unica di chicchi boliviani e sudamericani. Il suo gusto è complesso ma piacevole, con il lento alternarsi di caffè, cacao, liquirizia ed altri aromi. Una birra che certamente non ha paura di osare, e che dovreste assolutamente provare se decidete di avvicinarvi al mondo delle coffee beer.

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