Il processo di fermentazione

La fermentazione si divide in due fasi:

  • Fermentazione principale, in cui il lievito trasforma gli zuccheri e gli aminoacidi presenti nel mosto in alcool, anidride carbonica e sostanze aromatiche. Questo processo dura tre o quattro giorni e si svolge grazie al calore. Quando il lievito sale in superficie il recupero con schiumature è davvero economico;
  • Fermentazione secondaria, detta anche maturazione prevede che la birra resti da quattro a cinque settimane nelle vasche di maturazione ad una temperatura compresa tra 0 e 2°C. In questo modo l’anidride carbonica presente nella birra si satura e si depositano residui di lieviti oltre ad avere l’armonizzazione dei vari ingredienti.

Alla fase di fermentazione segue la pastorizzazione, che tuttavia è un processo non previsto per tutti i tipi di birra. Si tratta di portare la birra ad una temperatura di oltre 60°C per eliminare i microrganismi e aumentare la capacità di conservazione del prodotto. La birra non pastorizzata è anche chiamata birra cruda.

L’ultima fase del processo di produzione della birra è la filtrazione più o meno stretta per cui la birra viene illimpidita per togliere opacità e velatura. Al termine della filtrazione la birra è imbottigliata o infustata e la birra che non subisce l’illimpidimento si chiama birra non filtrata.

Come puoi vedere a seconda del processo di produzione si ottengono diverse varietà di birre, che un appassionato e intenditore deve conoscere per portare in casa sempre la migliore bevanda. Con gli amici o da soli, al pub o al ristorante, a casa o durante la gita fuori porta la birra è la bevanda ideale per chi vuole dissetarsi in modo sano e gustoso. Tutti fin dall’antichità amano una bevanda che oggi è prodotta a livello industriale, anche se non mancano i birrifici artigianali che seguono la tradizione per realizzare birre come quelle del passato.

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