Differenze principali tra birre chiare e birre scure

Le birre, sia artigianali che industriali, vengono spesso suddivise in base alla colorazione. La maggior parte dei consumatori compie una separazione tra le birre chiare e le birre scure, associando ad ogni categoria delle specifiche caratteristiche.

Si tratta in effetti di una divisione piuttosto semplicistica, perché in realtà birre della stessa categoria possono avere sapori anche molto diversi tra loro.

Eppure, sembra funzionare nella maggior parte dei casi, e permettere ai meno esperti di riconoscere subito il tipo di birra che desiderano acquistare.

Proveremo insieme a capire quali sono le effettive differenze tra le birre chiare e le birre scure, così potrete selezionare velocemente la scelta che meglio si adatta ai vostri gusti personali.

Ricordate, però, che è sempre consigliabile chiedere al proprietario del pub, così da avere a disposizione delle informazioni più dettagliate riguardo il sapore specifico della birra selezionata.

Le birre chiare

Le birre chiare, di cui fanno parte tutte le birre bianche e le bionde, sono caratterizzate da una colorazione poco accesa. Il colore tipico varia dal giallo paglierino fino all’oro, passando attraverso una serie indefinita di sfumature.

Comunemente, le birre chiare sono “leggere”, cioè dotate di una gradazione alcolica medio-bassa. Vengono prodotte sfruttano malti chiari, che conferiscono loro la colorazione chiara e il gusto poco amaro.

Sono spesso accompagnate da aromi fruttati e poco speziati, senza l’eccessiva invadenza del luppolo.

Le birre chiare più comuni, la Pilsner e la Lager, restano tra le più apprezzare in tutto il mondo. Le si consuma soprattutto durante gli aperitivi, alla ricerca di qualcosa di leggero e piacevole da bere.

Al di fuori dell’Italia, le birre chiare corrispondono alle Hell/Helles (in Germania), le Bionde (in Francia), e le Golden o Pale in Inghilterra.

Le birre chiare di frumento rientrano nella categoria delle birre bianche, conosciute anche come Blanche in Belgio e Weiss in Germania.

Le birre scure

Le birre scure, opposte alla versione chiara, sono caratterizzate da una colorazione piuttosto intensa. La loro gamma cromatica varia dal rossiccio fino al marrone, qualche volte addirittura nero.

Vengono prodotte sfruttando i malti scuri, che sono sottoposti a processi di essiccamento prolungato e ad alte temperature. Il loro sapore è decisamente più amaro e più forte rispetto a quello delle birre chiare, con un delicato aroma di liquirizia, caffè e cioccolato.

La gradazione alcolica è generalmente medio-alta, a seconda della tipologia specifica e dei metodi di produzione adoperati.

Tra le birre scure più comuni ritroviamo la Porter e la Stout, entrambe di origine britannica. Allo stesso modo, sono molto conosciute le birre Rauchbier, Scwharzbier e le Doppelbock, tutte di origine tedesca.

Al di fuori dell’Italia la traduzione utilizzata per riferirsi alle birre scure è la seguente: Brown / Dark o Black in Inglese, Brune in Francese e Schwarz in Tedesco.

Dato il loro sapore deciso e piuttosto forte, le birre scure sono più adatte alle cene in compagnia, piuttosto che agli aperitivi. In particolare, si accompagnano benissimo alla carne e ai sapori speziati, amalgamando insieme i vari gusti.

Conclusioni

In definitiva, se siete alla ricerca di una birra leggera e rinfrescante, meglio optare per una birra chiara. Le birre di questa categoria sono perfette per il periodo estivo e per le serate in compagnia, soprattutto perché piacevoli da sorseggiare e poco impegnative.

Se invece cercate un sapore più deciso ed avete voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, le scure sono sempre un’ottima scelta. Si adattano alle necessità degli esperti bevitori, che ricercando gusti sempre nuovi e sempre più intensi.


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