Caratteristiche e origini della birra chiara

Meglio parlare di birra bionda o chiara? Qual è il grado alcolico di questa birra? Come abbinarla?

Cominciamo col dire che birra bionda e chiara non sono sinonimi e con la birra chiara si intende la macrocategoria che comprende sia le birre bianche come la Blanche, sia le birre bionde come la Pils. Sicuramente la principale caratteristica di questa birra è il colore, dal giallo al dorato intenso, e la schiuma leggera e vaporosa. Questa birra sulla scala EBC – European Beer Color – copre sfumature di colore che vanno dal 4 al 25.

In confronto alla birra rossa, la birra bionda è prodotta con meno luppolo e per questo non è amara. Anche il sapore del malto non è intenso e lascia spazio agli aromi dei lieviti, del luppolo e al sentore di pane e miele. Quando la birra bionda diventa di colore giallo carico emerge anche il sentore di caramello.

Gli ingredienti che compongono questo stile di birra sono anche i responsabili della schiuma, che permette alla birra chiara di preservare le sue proprietà organolettiche anche se bevuta dopo molto tempo da quando è versata nel bicchiere. La quantità del malto usata dal mastro birraio durante il processo di produzione della birra determina la corposità della schiuma, mentre la sua persistenza è data dal luppolo. Non solo: la tipologia di schiuma dipende anche dallo stile brassicolo e dalla zona di produzione, ad esempio le birre belghe d’abbazia si caratterizzano per la schiuma compatta e pannosa, solida e persistente, che lascia cerchi sul bicchiere man mano che si beve la birra.

Un boccale di birra chiara conquista tutti e sicuramente questo stile di birra è il più apprezzato in Italia, mentre all’estero si contende il ruolo di protagonista al bar, al ristorante e a casa con la birra scura. In entrambi i casi appassionati e intenditori possono acquistare la migliore birra sul sito specializzato Abeervinum.

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