A cosa serve davvero il luppolo nella birra

La birra prevede l’aggiunta del luppolo, che svolge tre funzioni importanti. Da un lato regala alla bevanda il suo sapore amaro e la aromatizza, dall’altro stabilizza la birra permettendo la formazione della schiuma e, infine, è un ottimo conservante naturale.

Pochi sanno che il luppolo ha proprietà antibatteriche che permettono alla birra di conservarsi nel tempo e per questo è indicato per le birre ad alta fermentazione, che mantengono così anche il loro sapore particolare. Un’altra proprietà del luppolo è la capacità di mantenere la birra limpida, dato che le proteine in sospensione sono coagulate da questa pianta che contribuisce al processo di chiarificazione della bevanda. Il luppolo si trova in forma di coni – le infiorescenze femminili essiccate, in plugs e in pellets, ovvero pastiglie di luppolo polverizzato e compatto.

Non mancano gli estratti isometizzati con o senza aroma, che non alterano il gusto della birra ma le danno il sapore amaro e gli estratti di oli essenziali e polifenoli dalle proprietà aromatizzanti. Il luppolo necessita di un tempo minimo di contatto in fase di bollitura per poter avviare il processo di isomerizzazione e aumentare il grado di amarezza. Solo a questo punto si procede a filtrare la sostanza con il luppolamento e a far raffreddare il mosto, ossigenandolo e sottoponendolo a fermentazione e maturazione.

Creare una buona birra, come si può vedere da questo post, è un processo complesso che parte dalla scelta dei migliori ingredienti per passare alle abilità di lavorazione e produzione tipiche dei mastri birrai. Il risultato è una bevanda gradevole, fresca, frizzante e beverina da bere da sola o ai pasti, con gli amici o al rientro a casa dal lavoro per regalarsi un vero momento di benessere. Sana e salutare, la birra consumata con moderazione fa bene a corpo e spirito. Non ti resta che scegliere la tua preferita!

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